Danimarca in camper: il nostro itinerario

Il viaggio in Danimarca in camper è stato il nostro primo viaggio lungo dopo pochi weekend trascorsi in giro per il Piemonte. Alcuni hanno pensato che fossimo folli, mentre noi ci siamo divertiti un sacco. Abbiamo dormito 29 notti in libera, caricato e scaricato le acque senza problemi in soste apposite trovate quasi sempre in autostrada oppure vicino alle cittadine.

E’ un viaggio che abbiamo amato per tanti motivi: era la nostra prima avventura “lunga”, le persone del luogo si sono rivelate gentilissime, i luoghi da visitare sono spettacolari. Abbiamo speso 2000 euro in totale, comprensivi di qualsiasi uscita, per un mese in camper in Danimarca. Partiamo, o meglio se parti dopo aver letto questo articolo mandaci una foto che ci farebbe davvero piacere!

Tabella dei contenuti
Itinerario

L’itinerario è diviso in tre parti:

  1. Dall’Italia alla Danimarca attraverso la Svizzera e la Germania [Durata 4 giorni]
  2. Il nostro itinerario della Danimarca [Durata 21 giorni]
  3. Rientro a casa attraverso la Foresta Nera [Durata 4 giorni]
Dall’Italia alla Danimarca

Giorno 1: siamo partiti da Torino in direzione Chiasso. Abbiamo trovato traffico intenso in zona Como per alluvioni e lavori in autostrada, cenato velocemente in area sosta verso le 21 prima di passare il San Gottardo, sfruttato la luce estiva per superare la Svizzera e arrivare dritti a Friburgo in Brisgovia all’una di notte! Fortunatamente abbiamo pernottato vicino ad altri van in una tranquilla zona residenziale.

Giorno 2: dopo colazione ci siamo diretti a piedi verso il centro cittadino raggiungibile in una ventina di minuti, ammirando lo stile architettonico tipico della zona e le strade piacevolmente pulite intervallate da piccoli canali.

attenzione: la tradizione narra che se si inciampa in uno di questi canali ci si sposi con un cittadino/a di Friburgo!

Concediti il tempo di osservare i particolari delle insegne dei negozi, i muri dei vicoli interni ricoperti da murales particolari. Tutto a Friburgo è curato e colorato. Noi ci siamo poi diretti verso il parco dal quale si può ammirare la città dall’alto, che volendo è raggiungibile anche con la funicolare. Rientrati nelle vie del centro, siamo tornati alla piazza del Monastero, che ospitava il mercato del sabato mattina. Alle 15 siamo ripartiti in direzione Rottweil. Il paesino è piccolo e tranquillo, con graziose casette colorate e decorazioni sulle insegne dei negozi. Purtroppo di sabato pomeriggio era quasi tutto chiuso. Abbiamo così ripreso il nostro viaggio lasciando la zona della Foresta Nera e Renania per un viaggio futuro. Un incidente sulla strada, complice la fame e la stanchezza, ci hanno fatto compiere una deviazione e ci siamo fermati in uno spot nelle campagne limitrofe per cenare e guidare successivamente ancora un’oretta.

Giorno 3: ci siamo svegliati con la pioggia e abbiamo deciso di partire subito direzione Wurzburg. La domenica in città non si paga il parcheggio per cui abbiamo posteggiato direttamente sul fiume vicino al ponte “alte mainbrucke”, da cui si possono raggiungere seguendo un percorso segnalato la Residenz, il palazzo barocco patrimonio Unesco con i suoi giardini puliti e curati, e dopo 40 minuti di passeggiata la Fortezza “Festung Marienberg” in cima alla collina. La vista dall’alto della città è veramente sorprendente, soprattutto pensando che la metà era stata rasa al suolo da un bombardamento avvenuto nel 1945. Meritano una visita i vicini giardini, pieni di statue e aiuole decorate. Dopo Wurzburg abbiamo deciso di fermarci a Giften, in un posteggio affacciato direttamente sul lago, meraviglioso!

Giorno 4: dopo una bella passeggiata mattutina siamo ripartiti direzione Brema e abbiamo parcheggiato gratuitamente nei pressi dello stabilimento della Becks da dove, attraversando un ponte, abbiamo raggiunto direttamente il centro del paese. Ci siamo diretti in Bottcherstraße richiamati dal profumo di caffè tostato (qui infatti venne creato il caffè decaffeinato dell’azienda Hag), poi nella piazza centrale per vedere la statua dei musicanti di Brema, abbiamo comprato del cioccolato nel famoso negozio “Hachez” e ci siamo spostati prima verso il quartiere Schnoor, dove un tempo vivevano i marinai della città, e poi a Das Viertel, il quartiere degli artisti disseminato di murales e casette colorate. Abbiamo lasciato la città per andare a dormire al lago di Bistensee, poco prima dell’ultima tappa tedesca.

Itinerario della Danimarca

Giorno 5: siamo ripartiti in direzione Flensburg per fare spesa e benzina, abbiamo raggiunto una vicina area di carico e scarico e poi abbiamo attraversato il confine, senza essere fermati alla dogana. Prima tappa danese: Tonder! Qui abbiamo subito ammirato le casette colorate e ordinate, con nessuna tenda alle finestre ma candele e oggetti di decoro. Ci siamo poi spostati a Mogeltonder in area sosta, in un paesino che ci ha accolti con un viale in ciottoli tutto alberato e casette con tetto in paglia e mattoni a vista. Davvero un piccolo gioiellino. Butta un occhio davanti alle abitazioni, potresti trovare delle piccole cassettine in cui prendere delle marmellate fatte in casa.

Giorno 6: abbiamo approfittato dell’apertura mattutina per visitare la chiesa di Mogeltonder che possiede l’organo più antico della Danimarca e interni curati con affreschi su tutta la volta. Siamo ripartiti in direzione isola di Rømo, che si può raggiungere tramite una lingua di terra che ospita anche una pista ciclabile: nota lodevole al servizio di pista ciclabile esteso per tutto il Paese. Dopo una piccola sosta da Otto & Ani’s Fisk per gustare un panino farcito con gamberetti direttamente sul porto, abbiamo proseguito verso la vicina spiaggia di Sønderstrand per poi andare a pranzare a Lakolk. Qui si può parcheggiare direttamente sulla spiaggia: fai solo attenzione a seguire le orme di altri camper e a non rimanere bloccato nella sabbia!

Ci siamo riposati un paio d’ore godendoci la giornata di sole e ci siamo diretti verso Ribe, la più antica città della Danimarca. Il centro è un dedalo di stradine con casette storte e colorate, un’atmosfera davvero rilassante: ormai abbiamo capito che qui è tutto curato nei minimi dettagli e verrebbe voglia di entrare in casa con loro a leggere un bel libro su quelle invitanti poltroncine. Molto grazioso il piccolo porticciolo dove è attraccata la Johanne Dan , un antica barca a vela progettata con lo scafo piatto per poter navigare fra le acque basse di Ribe. Questa città venne devastata in passato dalle inondazioni ed ancora oggi i suoi abitanti sono obbligati ad evacuare in certe situazioni. Ci sarebbe stato da visitare il museo vichingo o partecipare alla ronda serale ma abbiamo decido di guadagnare chilometri e abbiamo sostato sulla costa, con vista su uno spettacolare tramonto.

Giorno 7: ci siamo svegliati con una fresca pioggerella e siamo ripartiti verso le statue “men by the sea” , quattro omoni bianchi affacciati sul mare, che si trovano a Esbjerg. La strada da qui in poi è diventata un susseguirsi di casette basse, collinette e prati fino a Hvide Sande e al faro di Lyngvig. Dune, sabbia, mare, vento, cielo azzurro.

Abbiamo pranzato in un parcheggio per kitesurfers affacciato sul fiordo di Ringkobing e poi ci siamo spostati per visitare a 10 km il paesino e il caratteristico porticciolo con case di pescatori a contrasto con casette moderne. Abbiamo proseguito verso Thyborg, dove si possono ammirare la “sneglehuset”, una casa interamente ricoperta da conchiglie, il museo marittimo e il museo a cielo aperto commemorativo della guerra dello Jutland del 1916. Ultima tappa della giornata il faro di Bovbjerg, che con il suo colore rosso contrasta perfettamente con il cielo blu e la spiaggia alla base delle scogliere. Ci siamo fermati per ammirare il panorama, poi ci siamo spostati a dormire al fiordo di Lemvig.

Giorno 8: dopo una notte movimentata causa vento forte abbiamo fatto due passi per la cittadina lungo il porticciolo e siamo ripartiti direzione Rubjerg knude Fyr, il faro a picco sul mare incastonato fra le dune, che nel 2015 è stato spostato poiché data l’erosione della costa rischiava di crollare in mare! Si raggiunge dal parcheggio camminando nella sabbia per una ventina di minuti: non avere timore di lasciare le tue scarpe lungo il ciglio della strada perché le ritroverai sicuramente. Dopo aver ammirato il faro ci siamo spostati al Rubjerg Mile, vero e proprio deserto di sabbia, dove si può correre da una duna all’altra. Era una giornata di sole spettacolare. Penultima tappa “den tilsandende kirke” , la chiesa che era stata letteralmente mangiata dalla sabbia e di cui ora si può ammirare solo più il campanile.

Raggiunta la vicina Skagen ci siamo poi diretti a Grenen, il punto più a nord della Danimarca, dove si uniscono i due mari. Una bella passeggiata di mezz’ora per andare a vedere qualche impavido nuotatore che si buttava nella corrente e poi abbiamo di andare a cercare uno spot per la notte da cui ammirare anche un bellissimo tramonto.

Giorno 9: abbiamo salutato il mare affacciandoci dalla duna e siamo ripartiti in direzione Frederikshawn: il paese non ci ha emozionati ma abbiamo fatto volentieri una passeggiata nel giardino botanico a 4km dal centro, dove con nostra gioia siamo riusciti ad avere un incontro ravvicinato con alcuni cervi che vivono tranquillamente nel parco. Abbiamo poi raggiunto la vicina Saeby e passeggiato nella piccola stradina centrale, tra casette basse e colorate e giardini ben curati. Tappa successiva il “cimitero vichingo di Aalborg”, con circa 700 tombe disposte su di una collinetta. Molto suggestivo. Purtroppo ha iniziato a piovere fino a grandinare per cui siamo stati costretti a vedere la città di corsa, con il suo lungo fiume riqualificato con edifici moderni e le viuzze interne in ciottoli e mattoni colorati. Abbiamo caricato e scaricato in autostrada e ci siamo fermati a Hobro, sul molo del fiordo di Mariager, giusto in tempo per una foto al tramonto prima che riprendesse a piovere.

Giorno 10: abbiamo visitato la vicina Mariager sotto l’ombrello e acquistato una girella alla cannella e del pane di segale. Ci siamo spostati a Ebeltoft per pranzare al porto. Nelle vicinanze si trova una nave visitabile oppure si può passeggiare nell’Aldegade, la via principale con negozi e botteghe. Dato che aveva ripreso a piovere ci siamo diretti ad Aarhus. Incastonata tra i palazzi si trova la via più antica, con caratteristiche casette colorate. La zona del porto invece è un’esplosione di modernità, con i suoi grattacieli ed il complesso “iceberg”, davvero un notevole contrasto. Il meteo ci ha regalato una tregua al tramonto, per cui abbiamo deciso di visitare “den gamble by” in orario di chiusura: si tratta di una riproduzione fedele della città dal 1800 ai giorni nostri, con palazzi perfettamente ricostruiti. In orario di apertura si possono vedere i locali aperti ed alcuni figuranti in abiti d’epoca. Noi l’abbiamo visitata con poche altre persone e ne abbiamo ammirato comunque il fascino. Per dormire ci siamo spostati di pochi km, direttamente affacciati sulla spiaggia e sul mare.

Giorno 11: abbiamo visitato di prima mattina l’Infinite bridge, un ponte circolare sul mare che dà idea appunto di poter camminare all’infinito sul mare e ci siamo diretti al museo d’arte contemporanea Aros: i suoi 10 piani sono ispirati alla divina commedia, per cui partendo dal 10° piano, formato da uno specchio colorato ad arcobaleno che si affaccia a 360 gradi sulla città, che rappresenta il paradiso, siamo scesi visitando tutte le mostre presenti fino al piano 0. Lasciata la città sotto la pioggia ci siamo diretto verso Ry e Silkeborg, a nostro avviso due posti da tralasciare a meno che non ti interessi una visita all’acquario “Aqua”. Bellina la piccola foresta attraversata per arrivarci, un gioco di luci fra alberi e muschio. Siamo arrivati verso le 17 a Legoland per chiedere informazioni sull’ingresso gratuito a mezz’ora dalla chiusura, ma abbiamo scoperto che l’hanno eliminato da qualche anno. Abbiamo cercato parcheggio vicino ad un’enorme area cani dove far divertire Olimpia e passare la notte.

Giorno 12: ci siamo svegliati con le candeline per festeggiare il primo compleanno di Sakè, il nostro gatto, poi ci siamo diretti a Legoland: tieni presente che alle 10 del mattino si trovano già tantissime persone davanti all’ingresso, per questo ti consigliamo l’acquisto online, anche del biglietto del parcheggio che viene stornato all’uscita.

La zona di Miniland è davvero fantastica, paesi riprodotti nel dettaglio, con treni, aerei, palazzi, scene di vita umana. Tutto il contorno è un susseguirsi di giostre in stile Gardaland. Gli animali sono ammessi nel parco ma ovviamente non negli spazi chiusi, per cui abbiamo consumato il nostro pranzo al sacco in uno dei tanti tavolini adibiti a picnic (volendo ci sono più possibilità per mangiare all’interno) e siamo rientrati in camper, giusto in tempo prima che iniziasse un diluvio che non ci ha abbandonati fino a notte fonda. Per strada abbiamo fatto tappa a Jelling, meta di pellegrinaggio danese dove si trovano antiche rune, e Fredericia, per approfittare di una lavanderia a gettoni. L’idea era di fermarsi sulla spiaggia per la notte ma dato il meteo abbiamo deciso di guadagnare tempo dirigendoci verso Odense e dopo aver caricato e scaricato in autostrada ci siamo fermati in un posticino tranquillo, con una piccola chiesa affacciata sul lago.

Giorno 13: Odense è la cittadina madrepatria dello scrittore Andersen e la maggior parte dei musei sono a lui dedicati. Il centro è un cantiere a cielo aperto, per cui abbiamo dedicato una visita alla parte vecchia, sbirciando nel carinissimo negozio di antiquariato di Kramboden, tra le casette colorate del quartiere della casa natale del celebre scrittore, e facendo due passi nel parco. Da Odense ci siamo diretti a Faaborg, pranzando vista porto, passeggiando nella piccola via pedonale e acquistando friskadelles (crocchette) di tonno e salmone da Rogeri prima di partire: buonissime! Il nostro aperitivo in attesa del traghetto che da Svedenborg ci ha portati sull’isola di Aerøskøbing. Avremmo potuto prenderlo direttamente da Faaborg, ma purtroppo i biglietti erano esauriti. Approdati sull’isola ci siamo diretti al parcheggio giusto in tempo per ammirare il tramonto affacciati sulle casette colorate.

Giorno 14: abbiamo dedicato la mattinata alla visita della piccola cittadina, un vero gioiellino con le sue porte e casette colorate, acquistato pesce affumicato, approfittato del sole per riscaldarci dopo la pioggia degli ultimi giorni e messo a mollo i piedi, osservando ed ammirando i temerari che invece si tuffavano senza remore.

Giorno 15: abbiamo deciso di dedicare un po’ di tempo alla scoperta dell’isoletta, quindi abbiamo visitato al mattino Mastral, dove si trovano ancora alcune casette colorate affacciate sul mare, poi ci siamo spostati per pranzare vista oceano in un posto dove non abbiamo incontrato anima viva. Tirava parecchio vento, per cui verso le 16 ci siamo spostati al faro di Soby per poi tornare al nostro posto sul mare ad Aeroskobing. Tre tramonti in quel luogo ci hanno riempito occhi e cuore di meraviglie.

Giorno 16: al mattino tutto apriva un po’ tardi per cui abbiamo bevuto un caffè sul camper dopo aver ripercorso le stradine colorate, in attesa del traghetto che ci avrebbe riportati a Svenborg. Qui, complice il freddo, abbiamo deciso di partire alla volta del castello di Egeskov slot . Per strada è iniziato un temporale abbastanza violento, quindi abbiamo temporeggiato nel parcheggio e acquistato i biglietti online (costano poco meno). Il castello è curato e ricco di dettagli e anche gli esterni sono davvero degni di nota: vari labirinti, un giardino di dalie, alberi secolari, il roseto, giochi per bambini, ponte tibetano e vari musei di automobili e mezzi di trasporto d’epoca, con una selezione anche per il camping. Merita almeno spenderci un paio d’ore. Nel primo pomeriggio siamo partiti in direzione Copenhagen.

Abbiamo incontrato alcuni lavori per strada, attraversato il famoso ponte sospeso lungo circa 18 km, davvero affascinante, e raggiunto la capitale. Era sabato sera per cui il parcheggio era gratuito fino a lunedì mattina. Abbiamo parcheggiato vicino al giardino di Tivoli e dopo una sgambettata con gli animali abbiamo visitato il famoso parco giochi. Luci e ristoranti la fanno da padroni. Il vero spettacolo, oltre ai giochi di luce, è il finale pirotecnico di 5 minuti circa (se riesci accaparrati una sedia a sdraio e accomodati!).

Giorno 17: ferragosto in città è significato poca gente, negozi e gallerie mezzi chiusi e traffico auto notevole. Abbiamo comunque camminato per 22 km circa tra Stroget, la via centrale dello shopping per poi vedere il palazzo di Rosenborg e quello di Christiansborg , il canale Nyhavn, la statua della Sirenetta e il Kastellet, Frederiks Kirke, fino poi ad arrivare allo skate park di Vesterbro. Purtroppo dobbiamo ammettere che Copenhagen ci è piaciuta molto meno rispetto a tutto il resto del paese.

Giorno 18: abbiamo dedicato la mattinata a Christiania e alla zona delle biblioteche, per poi spostarci per pranzo a Reffen, lo street food sul canale. Pioveva a dirotto, abbiamo raggiunto Dragor, piccolo paesino di pescatori con casette gialle e tetti in paglia ma siamo riusciti giusto a vedere la via principale. Il meteo non era dalla nostra parte e abbiamo proseguito a nord verso Helsingor per fermarci sulla costa.

Giorno 19: ha diluviato tutta la notte e ci siamo svegliati con 13 gradi sotto la pioggia. Abbiamo visitato il castello di Amleto , luogo pieno di fascino. Interessante la mostra sui costumi dell’epoca. Il paesino è carino ma la pioggia ci stava demoralizzando così siamo ripartiti in direzione isola di Mon. Il maltempo ci ha accompagnati lungo tutta la strada, fino a regalarci un bellissimo arcobaleno nel parcheggio a Stege. Tirava un vento fortissimo per cui abbiamo deciso di non fermarci al porto ma di rintanarci in un altro parcheggio dove passare la notte tranquilli.

Giorno 20: Stege ha una viuzza carina piena di negozietti interessanti e un’ottima panetteria-pasticceria dove rifocillarci. Quel giorno stavano chiudendo tutte le strade del centro per un evento per cui abbiamo dovuto spostarci sul porto e siamo rimasti rintanati in camper per il troppo vento e raffiche di pioggia. Verso le 17 abbiamo deciso di spostarci sull’isolotto più a nord e di andare a dormire sulla costa a nord est.

Giorno 21: abbiamo passeggiato fra le casette indisturbate e siamo rimasti sulla spiaggia fino al pomeriggio. Ci siamo diretti alla galleria Borre 326 (ora chiusa definitivamente ma le suo opere possono esser acqusitate presso la galleria Liza di Stege ) per acquistare un quadro visto a Stege che ci aveva molto colpiti. Complice il vento molto forte abbiamo deciso di fermarci in un parcheggio non distante.

Giorno 22-23: nella mattinata abbiamo visitato le scogliere di Møn. Armati di pazienza in quanto i 500 scalini per scendere alla spiaggia verranno ripagati da una bella vista. Da lì ci siamo spostati verso uno spot non molto distante in riva al mare dove ci siamo fermati a riposare per qualche giorno. Solo il rumore delle onde del mare, una vista meravigliosa, il vento, le passeggiate in campagna.

Giorno 24: ci siamo spostati verso Rodby, comprando del pane fresco e una fetta di pizza in una bakery italiana . Qui ci siamo goduti l’ultimo tramonto danese sulla spiaggia e siamo fuggiti l’indomani mattina da un’invasione di zanzare e moscerini.

Ritorno a casa attraverso la Foresta Nera

Giorno 25: abbiamo raggiunto Rødbyhavn per prendere il traghetto e sbarcare in Germania a Puttgarden. Abbiamo sostato sulla costa tedesca per pausa pranzo poi siamo arrivati a Lubecca: bella, accogliente, pulita con i suoi bellissimi palazzi colorati lungo il fiume e i numerosi cortili interni. Ci siamo spostati a Luneburgo per la notte.

Giorno 26: abbiamo visitato Luneburgo al mattino: piccole stradine curate, tipici palazzi con le facciate ben tenute, una cittadina che ci è sembrata molto a misura d’uomo. Siamo ripartiti attraversando alcuni tratti molto suggestivi circondati solo da distese di alberi e siamo arrivati nel tardo pomeriggio nel centro di Francoforte sul Meno, giusto in tempo per goderci il tramonto sullo skyline e ammirare uno sfondo un po’ diverso. Molto bella la passeggiata lungo fiume, la piazza con il palazzi d’Epoca, la zona della casa di Goethe e tutto il parco che si staglia all’ombra dei grattacieli. Non ci siamo però fermati in città per avvantaggiarci e avere tempo di visitare un pezzo di foresta nera.

Giorno 27: abbiamo raggiunto Baden-baden visitandola in mattinata: molto curata e pulita la zona del casinò e tutta la passeggiata lungo fiume per arrivare al roseto. Un bel posticino, peccato non avere molto tempo per approfittare delle terme. Abbiamo imboccato la B500 che attraversa la foresta nera fino a fermarci a Alpirsbach, dove abbiamo acquistato qualche cioccolatino alla birra, fino a raggiungere Haslach im Kinzigtal, dove abbiamo cenato bevendo della buonissima birra.

Giorno 28: abbiamo raggiunto Triberg, il paese con gli orologi a cucù visitando la casa dei 1000 cucù, davvero dei lavori sorprendenti se si pensa che ogni dettaglio viene realizzato a mano. Abbiamo decido di saltare la visita alle cascate dato il maltempo e ci siamo consolati comprando una fetta della famosa torta della foresta nera, dal nome impronunciabile.

Giorno 29: ci siamo svegliati con 10 gradi e avvolti dalla nebbia. Tutt’intorno al parcheggio iniziavano delle belle camminate in montagna per cui ci siamo avventurati senza allontanarci troppo. Dopo pranzo è spuntato il sole e abbiamo deciso di visitare il lago Titisee, percorrendone il perimetro in un paio d’ore. Davvero una bella chiusura di vacanza. Abbiamo sostato poco prima del confine per sfruttare ancora il roaming dati e l’indomani rientrare in Italia, sostando prima a Berna per un saluto ad amici e poi attraversando il tunnel del Gran San Bernardo fino a raggiungere Torino e correre a cercare una pizzeria aperta.

In Breve

Giorno 1-2: Friburgo in Brisgovia e Rottweil

Giorno 3: Wurzburg

Giorno 4: Brema

Giorno 5: Tonder

Giorno 6: Mogeltonder, Lakolk e Ribe

Giorno 7: Esbjerg, Hvide Sande e il faro di Lyngvig, il faro di Bovbjerg

Giorno 8: Rubjerg knude Fyr, il deserto di Rubjerg Mile, la chiesa di Den tilsandende kirke, Skagen e Grenen

Giorno 9: Frederikshawn, Saeby, cimitero vichingo di Aalborg, Hobro e il fiordo di Mariager

Giorno 10: Mariager, Ebeltoft, Aarhus

Giorno 11: Aarhus

Giorno 12: Legoland, Jelling e Fredericia

Giorno 13: Odense, Faaborg, isola di Aerøskøbing

Giorno 14-15: isola di Aerøskøbing

Giorno 16: castello di Egeskov slot

Giorno 17-18: Copenhagen

Giorno 19: Helsingor, il castello di Amleto

Giorno 20-21: Stege e dintorni

Giorno 22-23: scogliere di Møn

Giorno 24: Rodby

Giorno 25: Rødbyhavn, Puttgarden, Lubecca

Giorno 26: Luneburgo, Francoforte sul Meno

Giorno 27: Baden-baden, foresta nera, Alpirsbach e Haslach im Kinzigtal

Giorno 28: Triberg

Giorno 29: lago Titisee, Berna

Strade

In tutta la Danimarca abbiamo trovato le strade in condizioni perfette e l’autostrada non si paga. Sono a pagamento invece i traghetti e i ponti, questi ultimi a seconda della lunghezza e dimensione del mezzo.

Servizi e soste

Noi non abbiamo avuto alcun problema per la sosta in libera, rispettando sempre le regole di ogni luogo.

Viaggiare con il proprio animale
Per viaggiare in Europa con il proprio animale occorre avere:
  • passaporto
  • microchip
  • vaccinazione antirabbica in corso di validità
Controlla, se il tuo animale appartiene a una razza particolare, che sia ammesso in paese. Ti consigliamo di prestare sempre attenzione nei luoghi affollati perché le persone potrebbero avere timore, motivo per cui noi giriamo sempre con i nostri animali al guinzaglio. In parecchi casi è richiesta la museruola, ti consigliamo di tenerla a portata di mano.

Ti consigliamo di portare con te una ciotola (noi usiamo questa che si appende comodamente allo zaino) e una borraccia con acqua se la giornata è particolarmente afosa.

Una cosa che renderà felici i tuoi fidi animali è la presenza di enormi aree cani! A differenza di quelle italiane che sono dei piccoli fazzoletti di terra spesso maltrattati e sterrati qua sono enormi prati verdi con cespugli, alberi e sentieri da percorrere!

Le nostre mappe

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