
Guida agli Inferni di Beppu: cosa sono, quanto costano e quali vale la pena vedere
Arrivare a Beppu, nel nord-est del Kyūshū, significa avventurarsi in una città che fuma da ogni angolo. I vapori salgono dalle griglie dei marciapiedi, avvolgono gli edifici e si dissolvono nell’aria come sospiri antichi. Qui, la terra bolle davvero, e la sua anima più spettacolare si mostra negli “Inferni” (Jigoku): sette pozze geotermiche dalle tinte irreali, sparse tra le colline.
Il nome “inferni” non è casuale: queste sorgenti non sono onsen in cui immergersi, ma manifestazioni estreme della forza della natura, bollenti e misteriose, spesso legate a racconti mitologici o credenze locali.
Un itinerario tra vapori e stupore: i sette inferni di Beppu
Puoi decidere di visitarli tutti in mezza giornata (o con calma in un giorno intero), ma se il tempo stringe, due pozze in particolare ti lasceranno senza fiato e meritano da sole la deviazione.
1. Umi Jigoku – L’inferno marino
La regina degli inferni: un’enorme pozza color azzurro turchese, nata 1.200 anni fa da un’eruzione vulcanica. Il colore è dato dall’alta concentrazione di acido solforico.
Accanto alla pozza sorge un torii rosso, e un sentiero ti conduce a un giardino giapponese con alberi di loto e camelie in fiore.
Da non perdere: La greenhouse tropicale riscaldata naturalmente
2. Oniishibozu Jigoku – Le teste dei monaci
Questa pozza più raccolta deve il suo nome alle bolle d’argilla che ricordano le teste rasate dei monaci buddisti (bozu). Un luogo più silenzioso e ipnotico.
Curiosità: C’è un piccolo piediluvio gratuito all’ingresso
3. Chinoike Jigoku – Lo stagno di sangue
Un’inferno dalla tonalità rosso intenso, dovuto all’ossido di ferro. Un tempo si credeva che l’argilla curativa avesse proprietà benefiche.
Più lontano degli altri (20 minuti di bus o 10 in automobile), ma visivamente notevole.
4. Tatsumaki Jigoku – Il geyser che non sbaglia
Un geyser naturale che erutta ogni 10 minuti. Si trova accanto al Chinoike.
5. Oniyama Jigoku – Il regno dei coccodrilli
Pozza circondata da decine di coccodrilli allevati sfruttando il calore geotermico. Atmosfera più da zoo che da inferno (se ami gli animali potresti non apprezzarla del tutto..!).
6. Kamado Jigoku – L’inferno del diavolo cuoco
Un’area colorata con pozze di colori diversi e dimostrazioni con il vapore. Molto frequentata e fotografata.
Consiglio: Se sei affamato puoi assaggiare i dolci e le uova cotti al vapore sul posto.
7. Shiraike Jigoku – Il lago bianco
Una pozza lattiginosa, quieta e sospesa. Il suo nome significa proprio “Stagno Bianco”.
Prezzi, orari e pass
- Prezzo singolo: 400¥
- Pass cumulativo per i 7 inferni: 2.200¥
- Orari: tutti i giorni dalle 8:00 alle 17:00
- Dove acquistare i biglietti: sul posto o via app
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Dopo esserti registrato puoi acquistare i biglietti qui
Come arrivare
- Dalla stazione JR Beppu, prendi un bus Kamenoi (linea 5, 7 o 9) e scendi a Kannawa Onsen
- Durata tragitto: 25–30 minuti
- Prezzo: circa 300–350¥
- In alternativa: day pass mezzi pubblici (900¥ circa)
Per chi viaggia in camper
Esistono parcheggi disponibili vicino agli ingressi principali.
Quali inferni scegliere se hai poco tempo?
Se hai solo 1–2 ore, visita:
- Umi Jigoku – scenografico, azzurro, con torii e giardino
- Oniishibozu Jigoku – originale e tranquillo, con piediluvio
Sono vicini tra loro e raggiungibili a piedi da Kannawa.
In conclusione
Beppu è una città dove la terra parla, sussurra e a volte grida. I suoi inferni non sono solo attrazioni geologiche, ma racconti viventi della potenza del sottosuolo giapponese.
Tra vapori, colori irreali e suoni sibilanti, si cammina dentro una leggenda.