Smirne: mezza giornata nella terza città più grande della Turchia

  • Sara
  • Turchia
  • 2 Mag 2024 2 Maggio 2024
  • 1m 15s 1 minuti e 15 secondi

La terza città più grande della Turchia, Smirne, ci ha accolti a distanza con il profilo dei grattacieli e dei palazzi che si affacciano sul golfo omonimo, con il traffico in spaventoso aumento, con i suoi viali enormi. Ci avrà convinto?

Alla ricerca del locale perfetto

Siamo arrivati in centro per l’ora di pranzo, giusto in tempo per iniziare a camminare fra la gente del posto, i lavoratori di quartiere, chi fugge dal posto di lavoro per un attimo di condivisione. Abbiamo infilato le gambe sotto a un tavolo in legno, sul quale ci attendevano sottaceti e fette di pane, a portata di tutti. Il menù appeso sul muro a lato.

Abbiamo optato per un piatto completo di riso, zuppa di fagioli e salsa di yogurt con cetrioli e un doner kebab, carne e insalata in una piadina arrotolata.

Tutti attorno a noi sorridevano, mentre i piatti arrivano su vassoi come quelli di una mensa, condotti da una donna gentile, che alla fine ci ha fatto pagare cinque euro comprensivi della cordialità.

Alla scoperta di questa metropoli

Fra le vie di questo quartiere centrale ma non troppo abbiamo avuto un piccolo assaggio anche della street art cittadina, di quei colori che ravvivano i muri dei palazzi ammorbidendone lo stile. È stato sul lungomare che abbiamo notato un’evoluzione pazzesca di questa città che sembra voler puntare solo al futuro, dove ormai anche i piccoli simboli del passato si perdono fra i dettagli moderni, dove lo spirito arabescante si è perso, lasciando spazio alla vendita di qualsiasi cosa. Meritano uno sguardo il gratuito museo dedicato ad Atatuk, il padre fondatore della Turchia, la moschea più piccola della cittadina, con un solo minareto, la torre dell’orologio.

Forse solo la moschea di Hisar, incastonata fra le vie del bazar, ci ha permesso di osservare ancora qualcosa di autentico. Siamo entrati separati, Paolo al piano di sotto, io a quello di sopra. Ancora una volta i tappeti morbidi si sono tramutati in un massaggio alle dita dei piedi, il silenzio un momento perfetto per allentare la pressione di tutti gli stimoli cittadini.

Non siamo rimasti che più di un paio d’ore, per spostarci e scoprire qualcosa di più sul passato di questo paese.

Arigatou, alla prossima.

🇮🇹 → 🇯🇵 9263 km (in linea d’aria)

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